Dieta senza glutine: cinque motivi per evitarla
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una diffusione degli alimenti senza glutine. Le comunicazioni pubblicitarie, prima di questo “boom”, mettevano in risalto cibi senza grassi, senza zuccheri o senza sodio. L’idea, infatti, l’idea era quella di liberare il nostro organismo da elementi nocivi o poco sani.
Seguire una dieta senza glutine, il più delle volte, deriva da necessità mediche. L’1% della popolazione, infatti, è colpito da questa intolleranza ma nell’ultimo periodo anche chi non è intollerante al glutine, ha scelto seguire questa tipologia di alimentazione.
Milioni di persone hanno deciso di seguire questa tipologia di dieta. I vantaggi percepiti, però, sono alquanto discutibili come sostiene David A. Johnson, professore di medicina e capo di gastroenterologia presso la Eastern Viriginia Medical School di Norfolk, Virginia.
In questo ambito rischiare fraintendimenti è molto comune sia per quanto riguarda i pazienti ma, a volte, anche da parte degli operatori sanitari. Potenzialmente qualsiasi alimento può danneggiare il nostro organismo se non è necessaria o mal indirizzata. Adottare diete prive di glutine, fenomeno che si sta verificando sempre più, ha permesso ai ricercatori di valutarne meglio l’effetto. Secondo dati recenti, la richiesta di una dieta senza glutine non arriva da un punto di vista medico.
Le diete prive di glutine possono rappresentare notevoli rischi per la salute.
Ecco i cinque rischi di cui essere consapevoli.
Malattia cardiovascolare
Un argomento presente tra chi segue una dieta senza glutine è l’idea che il glutine possa promuovere l’infiammazione. Si pensa, quindi, che rimuovere il glutine possa ridurre l’aterosclerosi e la conseguente morbidità cardiaca.
Nel 2017, un articolo pubblicato su BMJ ha testato direttamente questa teoria: su 100.000 partecipanti senza celiachia, in oltre 25 anni di follow-up, hanno rilevato che mangiare cibi contenenti glutine non era associato con il rischio di malattia coronarica. Infatti è stato notato che i soggetti che hanno assunto una quantità minore di glutine hanno avuto un tasso leggermente più alto di malattia coronarica rispetto a chi ha assunto glutine in quantità maggiore.
Gli studi effettuati hanno dimostrato come non è necessariamente un fattore di prevenzione cardiaca e può essere, in qualche modo, dannoso per il cuore a causa dell’eliminazione di alcuni alimenti benefici come i cereali integrali.
Carenze nutrizionali
La popolarità degli alimenti senza glutine dipende da affermazioni vaghe sul loro valore per la salute. Tuttavia, da un revisione del 2016 della letteratura sugli alimenti privi di glutine ha rilevato una carenza di nutrienti chiave.
La preoccupazione principale deriva da un minore apporto di fibre alimentari. Particolarmente preoccupante dato il legame stabilito tra l’assunzione di fibre e il ridotto rischi di cancro al colon e malattia cardiovascolare.
Le carenze nei nutrienti chiave riguardano:
- folato
- vitamina B12
- vitamina D
- calcio
- ferro
- zinco
- magnesio
Queste carenze nutrizionali sono così radicate nella popolazione celiaca che i nutrizionisti inseriscono abitualmente questi nutrienti nelle diete per celiaci.
Obesità e diabete
Per sopperire la mancanza di qualche alimento contenente glutine, spesso vengono aggiunti elementi come zucchero, calorie e grasso. Inoltre una dieta senza glutine è stata associata ad un rischio di obesità. Il motivo è dato dall’elevato carico glicemico portato da questi alimenti.
Esposizione all’arsenico e ai metalli pesanti
Un rischio emergente, in una dieta senza glutine, riguarda la potenziale esposizione agli aderenti a metalli pesanti e altri elementi dannosi. In un rapporto pubblicato di recente, i ricercatori hanno esaminato il database NHANES confrontando il sangue e l’urina dei partecipanti che seguivano una dieta priva di glutine (n = 115) con coloro che non la seguivano (n = 11.239).
La ricerca ha fatto emergere che i soggetti che seguivano diete senza glutine avevano livelli significativamente più alti di:
- arsenico
- mercurio
- piombo
- cadmio
La causa di questo innalzamento potrebbe essere causato da un eccessiva assunzione di alimenti come riso e frutti di mare. Sebbene solo i livelli di arsenico fossero in range considerati tossici, la tendenza generale era comunque preoccupante.
Costo
Un’indagine del 2015 sugli alimenti privi di glutine disponibili nei supermercati del Regno Unito ha rilevato che erano quattro volte più costosi delle loro controparti prive di glutine. Uno studio austriaco pubblicato lo stesso anno ha riportato che i cereali e i prodotti da forno senza glutine costano, in media, il 200% in più dei prodotti contenenti glutine.
Affidarsi ad una specialista
Seguire una dieta in linea con le proprie esigenze, quindi, risulta quanto mai fondamentale. È bene affidarsi ad un professionista prima di intraprendere un percorso alimentare sbagliato.
Presso il Poliambulatorio il Sole è attivo il servizio di dietologia/endocrinologia. Per prenotare una visita si può contattare il C.U.P. (Centro Unico Prenotazioni) 02.61.11.11.6 o via mail poliambulatori@consorzioilsole.it.
A cura di: Dott.ssa Galli Chiara Manila
fonte: https://www.medscape.com/viewarticle/892520